mercoledì 3 marzo 2010

segue da post precedente

2 Al Nafjan, una docente di inglese all'università di Riyadh,  mi fa sapere che non è vero che le donne islamiche  sono soddisfatte della loro condizione. Eman racconta  episodi autentici di quotidiane violazioni  dei diritti umani nei loro  confronti, fino a un caso eclatante in un post in cui parla  di una dodicenne legalmente data in sposa, anzi per la precisione venduta, a un ottantenne con già tre mogli.
Quanto leggo sul blog di Eman e su altri ad esso collegati mi fa inevitabilmente pensare  che le nostre diverse società stanno andando entrambe verso l'estremizzazione a danno delle donne.La nostra società ha esasperato il corpo della donna come oggetto di desiderio da associare a qualsiasi cosa si debba vendere o debba guadagnarsi un po' di audience, noi siamo pieni di corpi seminudi ostentati in qualsiasi occasione, al contrario nel mondo islamico il corpo della donna viene percepito come  "non suo" ma del suo uomo di riferimento, padre, fratello, marito, che la obbliga a coprirlo in maniera mortificante con una implicita sottomissione.
Ci vorrebbe una giusta misura..........ma dov'è?

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