L’ho dichiarato fin dall’inizio, questo modello mi entusiasma, perché ritengo giusto che per apprendere nuove modalità comunicative quali il blog non basta leggerne definizioni e descrizioni ma bisogna praticare “l’oggetto di studio” e anche perché mi ha consentito di instaurare un rapporto diretto con il professore (anche se non ama essere definito così !). Un rapporto che in questi due anni è un po’ mancato, vuoi per la mediazione dei tutor che hanno sempre fatto da tramite e vuoi anche per lo scarso interesse dei prof a volerlo stabilire. Questo rapporto diretto mi ha fatto capire che un’altra via è possibile, il dialogo tra docente e discente (sono sicura che anche questa definizione non piace ad Andreas!) è possibile, i ruoli non devono mai occultare la persona che deve invece avere sempre un ruolo centrale.
La mia riflessione non vuole soffermarsi sulla validità in generale del blog e della blogclasse come strumento didattico, perché la considero quasi scontata e sono sicura che avrà un incremento nel prossimo futuro, ma sulla trasferibilità di tale modello.
Riflettendo sulla nostra comune esperienza mi chiedo se può essere facilmente trasferibile con lo stesso grado di gradimento senza un prof in grado di esercitare un certo appeal sui suoi studenti. Noi siamo tutti concordi nell’affermare la validità dell’esperienza ( lo desumo dai commenti ) ma potremmo dire la stessa cosa senza la presenza di Andreas? Sostituito da un professore qualsiasi il modello didattico avrebbe la stessa efficacia? La risposta che io mi do è no, quindi per me questo modello include anche un professore carismatico altrimenti non credo possa funzionare. Il problema però è proprio il carisma.
Questa considerazione mi fa scaturire altre domande del tipo: sostituendo un prof carismatico positivo con autentici interessi di ricerca e con valori socialmente condivisibili, con un professore carismatico negativo che abilmente promuove disvalori, posizioni di parte, ideologie, questo strumento didattico cosa potrebbe diventare?
Di certo sarebbe altra cosa, quali scenari aprirebbe nel campo educativo?
Mi fermo qui perché non vorrei che la condivisione di questa mia riflessione possa essere interpretata come un segno di sfiducia nei confronti dell’innovazione, anche perché io sono la prima a sostenerla.
3 commenti:
Condivido pienamente le tue parole e credo che l'importanza di colui che media, facilita l'apprendimento sia fondamentale. Non importa il mezzo che si usa, ma la cosa importante è il clima che si instaura e crea in ogni ambiente di apprendimento. Anche a scuola, come ben sai, continua ad essere fondamentale la figura dell'insegnante. Ma come dici tu, quale insegnante? Ci deve essere? Come deve essere? Sono più importanti le sue conoscenze o la capacità di creare le domande e di dare agli alunni gli strumenti per trovare delle risposte?
Andreas ha questa capacità, tu hai questa capacità che tutti dovrebbero fare propria. E' pero una strada difficile e molto lunga!
Grazie per il tuo spunto di riflessione.
grazie learner68 per avermi riconosciuto doti a cui aspiro ma che non credo di avere!!! coltiverò per qualche istante l'illusione che sia vero!!!! alla fine non è questo che conta ma la voglia di migliorare che spero non mi abbandoni mai.
ciao
Difficile ripondere a codesta domanda.
Forse nella situazione attuale, dove l'insegnante è solitamente un riferimento unico, il rischio esiste.
C'è tuttavia da dire che ammesso che metodi del genere attecchiscano, questi andranno di concerto con una diversa concezione dei "contenuti" e della "autorevolezza", sempre più risorse ubiquitarie accessibili a costo zero o quasi i primi e più variegata e continuamente negoziata la seconda. Elementi questi che dovrebbero ridurre l'attuale polarizzazione sull'insegnante "ufficiale".
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